![]() Riflessioni su quanto il desiderio, o la necessità, che ci porta a chiedere sostegno ad un operatore trovi talvolta delle resistenze profonde, legate alla paura inconscia che “guarire” significhi assumersi la responsabilità della propria guarigione, con tutto ciò che questo comporta. Senza addentrarmi in terreni che non mi competono, guardo la questione dal mio punto di vista di operatore shiatsu. Lo Shiatsu ha una valenza terapeutica e un meraviglioso potenziale nel sostenere i processi di auto-guarigione della persona. Attraverso dolori o disagi il corpo ci parla, ci lancia gradualmente segnali di allarme per richiamare la nostra attenzione e il nostro intervento. Quando non li ascoltiamo, o non li sappiamo riconoscere, il corpo isola la parte dolorante che diventa altro da noi stessi. Siamo noi che a livello inconscio non vogliamo sentire quel dolore, ne abbiamo paura. Perché stare bene è una scelta che implica una grande responsabilità da parte nostra, quella di farci carico della nostra vita senza delegare ad altri il nostro benessere. Intervenendo a livello energetico lo Shiatsu porta come prima sensazione quella di un benessere diffuso, siamo più sereni, dormiamo meglio, c’è più armonia nella nostra vita, il corpo è più leggero e lo stato mentale più espanso. Lo Shiatsu calma e tonifica, sempre nel rispetto della persona, sempre in una condizione di Amore. Ma poi, seduta dopo seduta, comincia a succedere qualcosa di meraviglioso che è ciò che porta lentamente verso un processo di auto-guarigione. La persona comincia ad ascoltarsie a diventare più consapevole di ciò che succede e sente, anche della paura. Paura di ammalarsi, del dolore, di intraprendere un percorso di guarigione e, perché no, a volte anche di guarire e di dover riconoscere di aver inconsciamente investito sulla propria malattia. L’ascolto aumenta la consapevolezza e in questa dimensione possiamo vedere con chiarezza e meno paura la situazione per quella che è. È qui che le cose possono cominciare a cambiare. A questo punto entra in gioco un altro elemento fondamentale, la perseveranza. A volte le persone trovano mille motivi per rimandare le sedute per il lavoro, i figli, la difficoltà di trovare spazio nella propria vita.. Per noi operatori è doveroso rispettare le resistenze e non forzare un percorso di cambiamento che per ciascuno ha tempi e modalità diverse. Ma è anche giusto fare presente che la guarigione parte sempre da una scelta e dal mantenimento coerente di questa scelta inziale e consapevole. Elena Fassanelli 10-05-2016
0 Commenti
|
ArticoliArticoli dei nostri operatori, per trovare risposte a comuni domande e poterci conoscere meglio. Archives
Novembre 2018
Categories
Tutto
|